Il marmo, grazie alla sua particolare composizione e natura, è una pietra poco porosa e poco assorbente, ma queste due caratteristiche variano in base alla tipologia di marmo.

In commercio è possibile scegliere tra le seguenti tipologie di marmo:

  1. i marmi calcarei cristallini, costituiti da cristalli di dimensione notevole (macrocristalli), sono puri, ovvero privi di fossili, nonostante le pietre possano avere un origine antica; questa tipologia di marmo può trovarsi in commercio sia bianca sia in versione colorata e, solitamente, entrambe le tipologie vengono suddivisi in saccaroidi, spatici, alabastri e travertino; mentre i primi sono caratterizzati da cristalli molto piccoli (marmi di Carrara), i secondi, invece, presentano cristalli grandi (marmo di Candoglia, di Valle Strona); i terzi, inoltre, hanno un’origine stalattitica, mentre il travertino deriva da un processo chimico-naturale che ne determina la struttura porosa e ricca di vacuoli;
  2. marmi calcarei cripto cristallini, caratterizzati dalla struttura cristallina, dalla quale prendono il nome, e dalla presenza di fossili di varie colorazioni (marmi di Verona, di Trento, il botticino e le pietre del Carso);
  3. marmi clastici, derivanti dalla composizione di frammenti rocce, fossili cementati, materiali calcarei o silicei;
  4. marmi serpentinosi, di colore verde, i quali prendono il nome da una pietra silicea chiamata serpentino che viene mista al calcare.

In base al colore, all’aspetto e alla provenienza, dunque, il marmo può essere classificato in differenti tipologie.