Formati di Commercializzazione del Marmo

Formati di Commercializzazione del Marmo

Dopo l’estrazione dalle cave, il marmo può essere messo in commercio sottoforma di lastre, realizzate per mezzo di differenti tecniche di taglio.

Il blocco viene tagliato in varie dimensioni personalizzate e può avere uno spessore che parte dai 2 cm ai 12 cm:

per quanto riguarda il taglio di spessori superiori ai 12 cm il marmo rientra in un’altra tipologia di classificazione, chiamata “taglio a massello”.

Con il marmo, inoltre, è possibile realizzare qualsiasi tipologia di decoro e ornamento.

TECNICHE DI LAVORAZIONE SUPERFICI IN MARMO

TECNICHE DI LAVORAZIONE SUPERFICI IN MARMO

Per stabilire il prezzo finale del marmo, bisogna valutare principalmente la lavorazione delle superfici. Il marmo può subire differenti trattamenti o lavorazione, finalizzate all’abbellimento della sua natura già pregiata e raffinata; i più comuni sono i seguenti:

  1. la lucidatura e la levigatura realizzate con macchinari appositi, oppure mediante prodotti chimici;
  2. la fiammatura, realizzata soprattutto per le superfici marmoree esterne, poiché essa è in grado di conferire, al contempo, un piacevole effetto decorativo ed una resa antisdrucciola;
  3. la bocciardatura consiste in una tecnica impiegata per conferire alla superficie marmorea un particolare effetto scolpito, vissuto, dunque non semplicemente levigato;
  4. la rullatura leggera a buccia di limone oppure più profonda;
  5. la sabbiatura consiste in una tecnica di levigazione della lastra di marmo, realizzata per mezzo di un gettito d’acqua mista a sabbia;
  6. la spazzolatura consiste in un trattamento di antichizzazione della superficie in marmo, realizzata mediante l’impiego di spazzole abrasive.
Le Principali caratteristiche del marmo

Le Principali caratteristiche del marmo

Il marmo è particolarmente conosciuto per le sue caratteristiche estetiche e meccaniche. La durezza la resistenza, fanno del marmo una tra le pietre più pregiate e, per questo motivo, sempre scelto tra le pietre presenti in commercio; le peculiarità di questa pregiata pietra sono riassumibili nelle seguenti:

possiede un’elevata durata nel tempo;

resiste alle abrasioni, agli urti;

in particolar modo, è sensibile all’acido citrico.

Il marmo è molto impiegato in edilizia, sia per la realizzazione di rivestimenti, sia per l’arredamento, in particolar modo per le sue qualità estetiche. Il marmo, infatti, è dotato di un basso indice di rifrazione, il quale consente alla luce di penetrare all’interno della struttura della pietra, conferendo così una particolare luminosità. Gli ambienti all’interno dei quali viene impiegato il marmo, così, vengono caratterizzati da una lucentezza particolare, ma in particolar modo, sono le venature che conferiscono quella particolare bellezza propria di questa pregiata pietra.

QUAli sono le varie TIPOLOGIE DI MARMO?

QUAli sono le varie TIPOLOGIE DI MARMO?

Il marmo, grazie alla sua particolare composizione e natura, è una pietra poco porosa e poco assorbente, ma queste due caratteristiche variano in base alla tipologia di marmo.

In commercio è possibile scegliere tra le seguenti tipologie di marmo:

  1. i marmi calcarei cristallini, costituiti da cristalli di dimensione notevole (macrocristalli), sono puri, ovvero privi di fossili, nonostante le pietre possano avere un origine antica; questa tipologia di marmo può trovarsi in commercio sia bianca sia in versione colorata e, solitamente, entrambe le tipologie vengono suddivisi in saccaroidi, spatici, alabastri e travertino; mentre i primi sono caratterizzati da cristalli molto piccoli (marmi di Carrara), i secondi, invece, presentano cristalli grandi (marmo di Candoglia, di Valle Strona); i terzi, inoltre, hanno un’origine stalattitica, mentre il travertino deriva da un processo chimico-naturale che ne determina la struttura porosa e ricca di vacuoli;
  2. marmi calcarei cripto cristallini, caratterizzati dalla struttura cristallina, dalla quale prendono il nome, e dalla presenza di fossili di varie colorazioni (marmi di Verona, di Trento, il botticino e le pietre del Carso);
  3. marmi clastici, derivanti dalla composizione di frammenti rocce, fossili cementati, materiali calcarei o silicei;
  4. marmi serpentinosi, di colore verde, i quali prendono il nome da una pietra silicea chiamata serpentino che viene mista al calcare.

In base al colore, all’aspetto e alla provenienza, dunque, il marmo può essere classificato in differenti tipologie.